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Certe piccole vite

L67

Editore: Casta Editore

Autore: Andrea Lerario

ISBN: 9788885618497

Anno edizione: 2023

Pagine: 180, Brossura filo refe

Copertina: Plastificata, carta patinata lucida con alette

Interno: Monocromatico (nero), carta avoriata 100 gr.

13,50 €
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Nove racconti. Nove storie compiute che nulla hanno in comune a parte il luogo geografico in cui si sviluppano, la Sicilia, e più precisamente Racitta, il paesello immaginario bagnato dal mare nel quale si muovono di volta in volta i personaggi di Andrea Lerario. Nove racconti di vite ordinarie - certe piccole vite, appunto - quelle di cui nessuno mai parla, quelle che esistono senza fare rumore, quasi come stupite di essere al mondo. Ci sono, anzitutto, quattro vicende del maresciallo Di Dio, sempre alle prese con questioni complesse, storie tinte di giallo anche quando del giallo manca il delitto, manca il movente e persino il colpevole. D’altronde, come sostiene l’autore, qualsiasi persona ha già intorno a sé un cospicuo ventaglio di circostanze e fatti concomitanti grazie ai quali, volendo, poter scrivere un giallo, un ottimo giallo con delitto perfetto che però, in ogni caso - poiché non vi è dubbio che si nasca vivendo e che vivendo si muoia – avrà sempre e comunque lo stesso epilogo amaro, un finale banale, in cui il movente è nel vivere e l’assassino è la vita. Gli altri racconti, invece, riguardano la gente comune, le cosiddette persone normali che a volte si stancano della normalità ed esplodono in gesti di assoluta follia: c’è Agostino, lestofante di razza, perennemente alla caccia di facili soldi, tutto preso dal desiderio di una ricchezza che non raggiungerà mai; c’è il ragioniere Montalto, padre mancato e marito distratto, che trascorre i suoi giorni assieme alla moglie dividendo con essa una casa incupita da un muto dolore; ci sono Carmelo e Masino, detti Cric e Croc, nemici giurati per colpa della politica, che soltanto per caso risolveranno di botto ogni loro dissidio; c’è il giovane Gaetano, gran bravo ragazzo e studente capace, la cui vita tranquilla subirà uno scossone a causa di un amore improvviso e non ricambiato; infine, don Gennaro e don Michele, due anziani siciliani un po’ fuori dal tempo, coi capelli ingrigiti dalla muffa inevitabile delle loro debolezze, delle loro consuetudini, delle loro piccole, umane meschinità. Si tratta, in buona e sana sostanza, di nove racconti assolutamente disgiunti per situazioni, per trama e contesto, ma che, a volersi prendere la briga di considerarli nella loro completezza, restituiscono il resoconto esaustivo di un lunghissimo viaggio - a tratti anche intimo - alla scoperta delle infinite caverne che si nascondono, e bene, in fondo al cuore dell’uomo, un viaggio tra le crepe profonde mascherate da rughe che sono, di fatto, conseguenza essenziale del vizio di vivere. Un viaggio incerto e a rilento, andare senza tornare, la cui sola meta è il fermarsi a guardare, il fermarsi a capire, per poi lasciarsi stupire da come - alle volte - sappiano essere immense, certe piccole vite.

L67

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